venerdì 27 settembre 2013

Ordine fisico e ordine mentale /Physical and mental decluttering

Da almeno un paio di anni vado soggetta a periodi di frenetica attività di decluttering, ovvero di pulizia dello spazio fisico e mentale. Liberandomi e liberandoci di oggetti inutili, non amati, non utilizzati, che incrostano il nostro spazio fisico, impedendoci di muoverci come vorremmo, di tenere agevolmente pulito, di vedere una casa almeno semi-ordinata, ma, soprattutto, creano confusione nel nostro spazio mentale.

Ci sono anche oggetti che hanno una storia, ma se quella storia non è amata, portano infelicità.

Oggetti che stanno solo a fare polvere, rendono la vita difficile, sono da pulire, spostare, non li si usa mai...e così ci rendono nervosi e stanchi per via di tutto lo sforzo (inutile) che richiedono.

Oggetti che abbiamo tenuto perché "prima o poi ci riuscirò a rientrare in quella taglia!", dimenticando che non solo saranno fuori moda, e chi se ne importa, ma, molto probabilmente, non ci piaceranno più, o saremo talmente cambiate di carattere e forma che non potremo comunque riutilizzarli.

Ecco...ogni tanto mi prende questa frenesia e comincio a fare pile e pile di roba da eliminare. E' un omento catartico e liberatorio quando i cumuli raggiungono la loro destinazione finale: ci si sente alleggeriti, fisicamente e mentalmente, con maggiore serenità, soprattutto.
Eliminare significa fare tre mucchi:
  1. roba che può essere regalata a qualcuno perché in ottimo o buono stato e riutilizzabile, qualcuno che sappiamo la vorrà e accetterà di buon grado;
  2. roba che va decisamente buttata via;
  3. roba che può essere venduta per ricavarci qualche soldino, sempre utile.
I mucchi avranno un destinatario prestabilito:
  1. per i regali: amici, parenti che potrebbero averne bisogno/apprezzare; scuole; biblioteche; charities; 
  2. buttare laddove è corretto per il riciclo;
  3. negozi second-hand
Il senso di liberazione è enorme, anche se magari in alcuni casi si fa fatica a decidere di liberarsi di un oggetto caro,di un libro,di un vestitino da neonato. Ma non si può accumulare tutto nella vita...e nemmeno si deve! Pena una confusione totale anche mentale.

Oggi il tema mi è tornato in mente leggendo questo post di Claudia, e mi riconosco molto nella risposta di Enrico, lo psicologo, e infatti così ho commentato:

Ho due bimbi che ormai sono cresciuti, non più piccolissimi, e periodicamente mi dedico alla selezione dei loro giochi (i vestitini, se ancora in buone condizioni, finiscono ai cuginetti più piccoli, altrimenti nei bidoni dove li raccolgono per donarli come tessuti da riutilizzare), giochi in ottime condizioni ma che non usano più, che finiscono o ai cugini più piccoli, o alle scuole da loro frequentate, o ai negozi di roba usata per bambini (e lì, ammettiamolo, guadagnare qualcosa, seppure poco, fa sempre piacere). Sono un paio d’anni che ho introdotto la regola: per ogni cosa che entra, due ne devono uscire, e vale anche per i loro giochi. Abbiamo anche adottato questa seconda regola: un solo regalo di compleanno e natalizio da parte dei numerosi zii, che si devono accordare fra loro, in modo che non ne arrivino troppi: spreco inutile, giochi che occupano spazio e non vengono mai utilizzati, meglio uno scelto bene.
Ho cominciato due stagioni fa a fare il lavoro indicato da Enrico sul mio guardaroba: spietata devo ancora diventarlo, ma faccio progressi…[aggiungo qui: e presto ci sarà il cambio di stagione e con esso la selezione di vestitini logori, piccoli e presumibilmente troppo piccoli il prossimo anno per quanto riguarda i bimbi e la roba da mettere via, cose divenute troppo piccole fra quelle che tireremo fuori dalle loro scatole di stagione e per quanto riguarda me...beh, la selezione di ciò che non indosserò più sia fra la roba da mettere via sia fra quella che tiro fuori]
Adesso devo mettermi sotto con la mia scrivania, coi libri non ce la faccio, lo faccio solo per quelli diventati obsoleti per età dei bimbi, e allora trovano nuova collocazione in manine che li apprezzeranno, ma con i miei ancora non ci sono riuscita.
Una regola che io ho aggiunto, rispetto a quelle indicate da Enrico (grazie! e grazie anche a Claudia per avercelo fatto conoscerte) è di farmi sempre delle domande prima di comprare qualcosa:

1. serve davvero?
2. abbiamo qualcosa che possa fare lo stesso servizio/lavoro?

3. quante volte lo useremo?
4. abbiamo lo spazio, oppure che cosa siamo disposti a eliminare per fargli spazio?

E poi rimando. Rimando perché l’acquisto per voglia, impulso, alle volte spinge a comprare cose non necessarie, superflue, che poi magari ci pentiremo anche di avere acquistato. Se rimane il desiderio e la volontà di comprare, allora forse le domande di cui sopra hanno trovato la giusta risposta…
Va bene, finito l’esame del mio corso universitario mi metto sotto con la scrivania….

Ci sono molte domande per superare i sentimentalismi di fronte e tutto quello che si vorrebbe tenere, la base di tutto è mettersi nella posizione di quando si deve traslocare e prendere delle decisioni:
  1. questo oggetto è così importante per me che pagherei qualcuno per traslocarlo altrove?
  2. quanto costerebbe in tempo e denaro ricomprarlo?
  3. quando l'ho usato l'ultima volta?
  4. quante volte lo uso? ogni settimana, una volta al mese, una volta l'anno, mai?
  5. posso conservare l'oggetto in modo diverso da quello fisico? (per esempio digitale)
  6. mi aiuta a creare un ambiente che favorisce il raggiungimento dei miei obiettivi?
  7. mi suscita sentimenti positivi o negativi?
Risposto a tutte le domande e tenuto conto delle regole che mi sono data, prendo una decisione!
E in questo momento abbiamo passato in rassegna tutte le automobiline dei bimbi, eliminato i giochi che simulano la cucina (tanto loro preferiscono cucinare davvero con me) e ottenuto così due cassettoni liberi per i vestitini del piccolo e 4 piccoli cassettini liberi per le scorte di cartoleria scolastica.
Presto toccherà alla scrivania e ai vestiti!

Buon decluttering a tutti.

Poichè il post è molto lungo, la versione inglese seguirà a breve in altro post.
As the post is too long, the English verson will follow soon.

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