giovedì 20 dicembre 2012

Giochi per bambini. E con bambini intendo gender-neutral.

Chi mi conosce sa che da sempre sono per l'eguaglianza fra i sessi e per l'emancipazione femminile. E con emancipazione femminile intendo il liberarsi da stereotipi castranti e sminuenti l'essere umano in quanto di genere femminile.

E non solo. Quando si tratta di bambini la cosa si fa mostruosa: nella mia percezione siamo tornati indietro di almeno 50 anni, a prima degli anni Settanta con i loro mutamenti sociali.

La distinzione che si nota in tutto, sia nella tipologia di gioco (bambola=bambinA, pistola, macchinina, trenino=bambinO) sia nella colorazione dello stesso identico gioco se destinato a un maschietto o a una femminuccia (clamoroso l'esempio delle biciclette, delle quali non si capisce perchè debbano essere rosa con dettagli fucsia o fucsia con dettagli turchesi quando destinate alle bambine; bianche a disegni azzurri o verdi con poliziotti o ranger vari se destinati ai maschietti), è a dir poco ghettizzante e terribilmente caratterizzante il bambino in quanto maschio o femmina, non in quanto persona, ed è da considerarsi assurda e perpetrante stereotipi di genere che già sono duri a morire, figuriamoci così.

A parole si parla di parità dei sessi, eguali diritti e doveri, possibilità di accesso al lavoro, parità di stipendi, ecc. ecc., nei fatti sono gli stessi genitori, complici le aziende produttrici, a perpetuare le discriminazioni di genere.

Quante volte i miei figli si sono sentiti dire che se è rosa o viola è da femmina...ma chi l'ha stabilito? Gli uomini non indossano forse camicie rosa? E il viola non è il colore dei paramenti sacri che indossano solo gli uomini della chiesa, proibiti alle donne? Eppure....i bambini sono la voce dell'innocenza, riportano solo ciò che assorbono dagli adulti che li circondano e che hanno influenza su di loro, come la tanta, troppa TV e pubblicità che molti vedono (e qui subentra il marketing come colpevole mezzo di diffusione di stereotipi di genere, perchè è ormai riconosciuta l'influenza sociale che esso ha).

Finalmente non mi sento più sola nella mia personale battaglia: dopo il catalogo Svedese di giochi di qualche mese fa che ha abolito la distinzione maschile-femminile, una bambina, molto più intelligente di tanti adulti, ha compiuto un gesto clamoroso che porterà a risultati concreti: qui l'articolo italiano, qui uno degli originali.

Come se poi i più grandi cuochi del mondo non fossero tutti uomini...o quasi!

Auguri cari bambini, vi auguro che questo sia un primo "piccolo passo per un uomo e un grande passo per l'umanità" (cit.)

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